Con l’avvento di internet e il diffondersi delle transazioni sul web, è nato un nuovo ed interessante “fenomeno”, quello delle aste online. Allo stesso modo di quelle tradizionali, anche nelle aste online il prezzo deriva da una contrattazione in cui l’acquirente decide la cifra che è disposto a pagare. Il meccanismo alla base delle aste al centesimo è che ogni partecipante all’asta può rilanciare sempre e solo di un centesimo – e mai di più – e che ogni puntata ha un costo. Offerenti e venditori acquistano e vendono prodotti e servizi tangibili e intangibili.
Le offerte iniziali sono molto basse, ma tendono ad aumentare a tassi costanti per soddisfare la domanda del mercato e la popolarità degli articoli. Il prezzo finale del bene battuto all’asta è frutto di una lunga contrattazione durante la quale è il potenziale acquirente a decidere la somma che intende corrispondere per perfezionare l’acquisto. Nel caso in cui il valore minimo venga superato, chi ha fatto l’offerta più elevata risulta vincitore e si vede assegnato il bene. Oltre ad un valore minimo, esiste anche un altro vincolo nelle contrattazioni rappresentato da un tempo massimo di durata dell’asta, superato il quale le contrattazioni si fermano e vengono valutate le condizioni d’assegnazione.
Ogni giorno ci sono centinaia di aste su prodotti di tecnologia, benessere, hobby e molto altro. Le puntate partono da un centesimo e per ogni puntata realizzata c’è un cronometro con un count down. Quando il cronometro si esaurisce senza che sia stata fatta nessun’altra puntata, il bene risulta venduto e viene spedito al compratore entro 48 ore. Alla fine dell’asta, il vincitore ha comprato l’oggetto solitamente a un prezzo inferiore a quello di vendita, a cui deve aggiungere la spesa per le puntate che ha dovuto comprare per vincere l’asta: anche in questo caso, spesso la spesa totale è inferiore al normale prezzo dell’oggetto.
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